Intervista A Panfilo Tarantelli. Il Ceo di Tages punta sugli investimenti in economia reale: gli ultimi vanno dal settore consumer alle energie rinnovabili. «Il Pnrr e le riforme del governo Draghi stanno creando un contesto attrattivo per investire in Italia»

«Da anni investiamo nell’economia reale e non abbiamo smesso di farlo neanche durante il periodo del Covid. Il Pnrr e le riforme del Governo Draghi stanno creando un contesto attrattivo per investire in Italia. Ma non basta dirlo, bisogna farlo. Noi di Tages Group investiamo su più fronti e tramite i nostri fondi convogliamo in Italia capitali anche dall’estero». Il numero uno di Tages Group Panfilo Tarantelli, ex banchiere d’affari tra i più noti nel mondo della city londinese, è da anni convinto che nell’era dei tassi quasi a zero («un trend destinato a durare») i rendimenti vadano sempre più cercati nell’economia reale. Con un focus particolare negli investimenti che generano un impatto sociale e ambientale misurabile (proprio in questi giorni è previsto il lancio di un fondo a impatto sociale).

Una strategia che ha funzionato perché, come spiega Tarantelli in questa intervista a IlSole24Ore, in meno di dieci anni di attività Tages ha triplicato il valore degli asset in gestione nei vari settori di attività in cui opera: investimenti nelle energie rinnovabili tramite Tages Helios, private equity con Vam Investments, fondi alternativi con la joint venture con Investcorp, distressed asset con Credito Fondiario che da pochi giorni ha annunciato un progetto di scissione che darà vita a una nuova challenger bank.

Partiamo proprio dalla novità recente su Credito Fondiario. Perché la scissione proporzionale? Prelude a un vostro disimpegno in una delle due società?
La scissione ci consente di lanciare una nuova challenger bank entrando così quasi come una start up nel mondo fintech con un modello di business innovativo che punterà su una serie di nicchie di mercato, in particolare nei servizi alle Pmi – spiega Tarantelli, che resterà presidente della banca – mentre Gardant continuerà a operare nel segmento dei crediti deteriorati anche attraverso una SGR dedicata che si specializzerà in gestione di fondi che investono sia in NPL e sia in UTP e special situation. Lo farà senza licenza bancaria, come molti altri nostri competitor del settore.

Una scelta che renderà più semplice procedere ad aggregazioni? O puntate, come si diceva prima della crisi da Covid, a una Ipo della ribattezzata Gardant?
La Ipo è un’opzione possibile sia per Gardant che per la challenger bank, quest’ultima ovviamente dopo che l’avremo sviluppata. Quando abbiamo rilevato Credito Fondiario era una banca in difficoltà e con poche decine di dipendenti, oggi fa profitti e ha 370 professionisti specializzati. Crescere nel settore dei distressed asset è ancora il nostro obiettivo, valuteremo con i nostri soci se farlo con la quotazione o con un’aggregazione.

È di pochi giorni fa anche l’ultima iniziativa nel private equity attraverso la partecipata Vam Investments, che con la regia del partner di Tages Francesco Trapani, oltre che azionista di controllo di VAM, ha lanciato una Spac che ha raccolto oltre 200 milioni. Per investire in che settore?
Il settore è quello consumer in senso lato. Siamo soddisfatti perché Vam Investments ha superato i 350 milioni di asset in gestione e ha già altri due investimenti in pipeline dopo quelli già realizzati nel settore del lusso con la creazione del polo produttivo del Gruppo Florence. Tutti gli imprenditori che hanno venduto poi hanno reinvestito, rimanendo all’interno di un gruppo più forte che potrà investire nella sostenibilità ed essere più attrattivo per i grandi brand del lusso.

Tages ha da tempo puntato anche sui fondi alternativi liquidi e un anno fa ha annunciato una partnership al 50% con Investcorp. Perché non fare da soli ma marciare con un alleato?
La joint venture ci ha dato accesso ad una rete di vendita globale con oltre 50 persone dedicate tra New York, Londra, Asia e Medio Oriente – spiega Tarantelli – e questo ci ha permesso di aumentare le masse under management da $2,3 a $7,5 miliardi. Ora abbiamo oltre 30 fondi gestiti in diverse strategie e siamo leader mondiali nel seeding con 2 miliardi di dollari investiti in circa 40 nuovi managers.

Il fiore all’occhiello del gruppo Tages, anche se Tarantelli non vuol fare discriminazioni tra le varie società, è l’attività di investimento nelle energie rinnovabili che tramite i due fondi Tages-Helios sono cresciuti, con la regia di Umberto Quadrino, dai circa 250 milioni di euro pre-Covid agli attuali 750 milioni.

Grazie alla leva finanziaria l’ammontare totale investito da Tages in impianti rinnovabili è di 1,3 miliardi di euro, con 175 impianti fotovoltaici ed eolici in tutta Italia e una capacità di 411MW.

Il Pnrr presentato dal Governo Draghi punta sulla transizione energetica. Ma il piano funzionerà solo se saranno approvate le riforme a esso collegate. Crede che Draghi riuscirà?
Sono fiducioso e ottimista. I piani approvati dall’Italia e dalla commissione Ue hanno obiettivi molto ambiziosi, le capacità finanziarie per realizzarli ci sono – sostiene Tarantelli – ma servono norme che accelerino i tempi e le autorizzazioni. Le riforme in questo senso sono indispensabili. Noi siamo convinti che Draghi ce la farà e per questo aumentiamo gli investimenti. Ho grande fiducia nell’Italia.

Alessandro Graziani – Il Sole 24 Ore